SLITTA L'AUMENTO ALLE FORZE DI POLIZIA MA SPUNTA UNA LEGGINA IN FAVORE DEI GENERALI: 12MILA EURO AL MESE AI FORTUNATI (Il Mondo)

sabato 19 febbraio 2011


Il Mondo di venerdì 25 febbraio 2011, pagina 21

Difesa: progetto per istituire i vicari dei Capi di Stato Maggiore

SLITTA L'AUMENTO ALLE FORZE DI POLIZIA MA SPUNTA UNA LEGGINA-GENERALI


In tempi di pesanti tagli alla spesa pubblica (e al bilancio della Difesa in particolare) c'è chi vuole moltiplicare le poltrone creando la figura dei vicari dei comandanti delle forze armate. E' una leggina da 800mila euro, la cui proposta avrebbe ricevuto il placet del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, in genere così restio ad aprire i cordoni della borsa. Questo ha creato non poco malumore fra i milirari, dalle fasce basse fino alle alte, che hanno gli stipendi bloccati a prescindere dalle promozioni: dai pochi euro dei caporali che danno comunque ossigeno a buste paga considerate modeste, fino ai generali, i quali conseguono la promozione dopo anni di durissima selezione, ma inutilmente. Qualche giorno fa si è riunito a Roma il Comitato dei Capi di stato maggiore (i sei generali di vertice delle forze armate): l'argomento non era in agenda, ma gli echi della base erano avvertibili. Anche perchà© il ministero dell'Economia aveva nel frattempo posto il veto davanti alle Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio al decreto con il quale si intendeva spalmare sui militari e sulle polizie gli 80 milioni promessi a luglio con l'impegno personale di Guido Crosetto, sottosegretario alla Difesa, e di Maurizio Gasparri, capo-gruppo Pdl al Senato. Il disegno di legge sui vicari, se approvato, porterebbe 12 mila euro al mese ai fortunati, aggirando il blocco degli aumenti in vigore per gli altri ufficiali. Il governo ha preferito decidere di non decidere. L'esame del decreto sugli 80 milioni è stato rimandato ad aprile, ma il ddl sui vicari è rimasto in corsa. «Meglio fare chiarezza subito», dice un generale: «Un obiettivo conseguibile solo dal Presidente della Repubblica, convocando il Consiglio Supremo di Difesa, per indurre a decisioni equilibrare».

Piero Laporta

 


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