MARTON (M5S): QUANTO COSTA LA RAPPRESENTANZA MILITARE? SIGNIFICATIVI DATI FORNITI DAL GOVERNO: I DELEGATI DEI CARABINIERI DA SOLI COSTANO OLTRE LA META’ DELLA SPESA TOTALE, MENTRE I FINANZIERI MENO DI UN DECIMO

venerdì 16 maggio 2014

 

Pubblichiamo l’interrogazione parlamentare del Senatore Marton (M5S) volta a conoscere le spese inerenti il funzionamento degli organismi di Rappresentanza Militare. Dai dati forniti nella risposta del Sottosegretario alla Difesa, On. Rossi (PI), già presidente del CoCeR Interforze del X mandato, risulta che nell’anno 2012 il costo complessivo è stato di quasi 4,4 milioni di Euro, spesi principalmente per le indennità di missione dei delegati.

Leggendo il dettaglio dei dati forniti dal Governo, evidenziati nella tabella più sotto, è possibile notare alcune curiosità che sottoponiamo all’attenzione dei lettori.

Tra le cinque Amministrazioni interessate, la Rappresentanza Militare maggiormente costosa è quella dei Carabinieri, con oltre 2 milioni e mezzo di Euro (più della metà del costo complessivo); staccatissima la Rappresentanza dell’Esercito con circa 800mila Euro, mentre quella meno costosa è l’Aeronautica con “soli” 236mila Euro.

La rappresentanza della Guardia di finanza si piazza al terzo posto, con poco più di 400mila euro, meno di un sesto quindi della spesa dell’Arma; da notare come i CoIR delle Fiamme Gialle costino una cifra irrisoria (20mila euro), rispetto sia ai paritetici organismi della Benemerita (mezzo milione di euro), che dell’Esercito (oltre 300mila).

Ultima curiosità, la trascurabile spesa dei CoBaR della Marina (solo 11mila euro), a fronte dei circa 400mila euro dei Carabinieri.

 

GDF

CC

EI

MM

AM

COBAR

163.406

1.785.163

147.653

11.500

67.438

COIR

20.501

502.513

324.000

76.305

76.305

COCER

245.910

399.786

322.000

196.500

92.657

TOTALE

429.817

2.687.462

793.653

284.305

236.400

 

Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00904


Atto n. 3-00904 (in Commissione)

Pubblicato il 16 aprile 2014, nella seduta n. 231

 

MARTON , SANTANGELO - Al Ministro della difesa. -

Premesso che:

la legge 18 dicembre 1973, n. 836, e successive modificazioni, regolamenta il trattamento economico di missione fuori dalla sede ordinaria di servizio dei dipendenti dello Stato;

l'art. 36, comma 12, del decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2009, n. 51, e l'art. 11, comma 14, del decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2009, n. 52, nel recepire rispettivamente i provvedimenti di concertazione per le forze di polizia ad ordinamento militare e per le forze armate, dispongono con identica formulazione: "L'Amministrazione, a richiesta dell'interessato, autorizza preventivamente, oltre al rimborso delle spese di viaggio, la corresponsione a titolo di rimborso di una somma forfetaria di euro 110,00 per ogni ventiquattro ore compiute di missione, in alternativa al trattamento economico di missione vigente, nell'ambito delle risorse allo scopo assegnate sui pertinenti capitoli di bilancio. Il rimborso forfetario non compete qualora il personale fruisca di vitto o alloggio a carico dell'Amministrazione. A richiesta è concesso l'anticipo delle spese di viaggio e del 90 per cento della somma forfetaria. In caso di prosecuzione della missione per periodi non inferiori alle 12 ore continuative è corrisposta, a titolo di rimborso, una ulteriore somma forfetaria di euro 50,00. Resta fermo quanto previsto in tema di esclusione del beneficio in caso di fruizione di vitto o alloggio a carico dell'Amministrazione e circa la concessione delle spese di viaggio";

l'articolo 4, comma 98, della legge 12 novembre 2011, n. 183, stabilisce: "Il personale appartenente alle amministrazioni statali di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, in occasione delle missioni all'interno del territorio nazionale fuori della sede ordinaria di impiego per motivi di servizio, è tenuto a fruire, per il vitto e l'alloggio, delle apposite strutture delle amministrazioni di appartenenza, ove esistenti e disponibili";

il Segretariato generale della difesa e Direzione nazionale degli armamenti con prot. n. M_D GSGDDNA n. 0009832 del 15 febbraio 2012 evidenzia: "gli apprestamenti alloggiativi da utilizzarsi, indistintamente in funzione dell'esigenza di specie, non possono che rinvenirsi in quelli a ciò istituzionalmente predisposti, quali foresterie presso Circoli nonché nell'ambito delle strutture elencate negli articoli 279 e 295 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n.66 (Codice dell'ordinamento militare)";

considerato che l'art. 17 della legge 20 maggio 1970, n. 300, vieta i sindacati di comodo, invero stabilisce: "È fatto divieto ai datori di lavoro e alle associazioni di datori di lavoro di costituire o sostenere, con mezzi finanziari o altrimenti, associazioni sindacali di lavoratori",

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo ritenga conforme alla legislazione ordinaria il finanziamento della rappresentanza militare, di fatto l'unica organizzazione a tutela degli interessi di categoria;

quale sia stata la spesa erariale complessiva in occasione delle missioni nazionali nel 2013, per singola forza di polizia ad ordinamento militare e per singola forza armata, relativamente ai delegati dei consigli di rappresentanza (suddivisa per i livelli di base, intermedio e centrale) nell'ipotesi in cui sia stato disposto il cosiddetto trattamento di accasermamento (fruizione del vitto e dell'alloggio in apposite strutture dell'amministrazione) ma anche nel caso in cui sia stato disposto il trattamento ordinario di missione o alternativo.

 

 

Legislatura 17ª - 4ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 64 del 14/05/2014

Interrogazione   

 

            Il sottosegretario ROSSI risponde all'interrogazione n. 3-00904, a firma dei senatori Marton e Santangelo, relativa alla disciplina del trattamento economico di missione per la rappresentanza militare, osservando che l'articolo 870 del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90 (recante il Testo Unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare) prevede l'istituzione di un sistema di rappresentanza attraverso il quale, nel rispetto delle norme di legge e dei regolamenti e fermo restando che la cura degli interessi del personale militare rientra fra i doveri di ogni comandante, il personale militare esprime pareri, formula richieste e avanza proposte, prospettando istanze di carattere collettivo. Secondo la normativa vigente, pertanto, la rappresentanza militare è un istituto non assimilabile ad alcuna associazione sindacale di lavoratori (trattandosi di organismo interno alle stesse Forze armate), ed in ragione di tale peculiarità non appare dunque pertinente il richiamo all'articolo 17 della legge 20 maggio 1970, n. 300, dal momento che la predetta disposizione disciplina il divieto di sostenere, con mezzi finanziari o altrimenti, associazioni sindacali di lavoratori.

            Gli oneri sostenuti per il rimborso delle spese dei delegati non possono pertanto rappresentare in alcun modo un finanziamento in senso tecnico, bensì la normale applicazione di un disposto amministrativo previsto per tutti i militari in attività di servizio.

            Relativamente, invece, alla spesa erariale complessiva in occasione delle missioni nazionali nel 2013 dei delegati dei consigli di rappresentanza, rende noto che i dati di spesa relativi saranno disponibili una volta concluse le operazioni di chiusura delle contabilità degli enti periferici del Dicastero, prevedibilmente entro il prossimo mese di giugno. Tuttavia, al fine di fornire riscontro alla legittima richiesta di informazioni espressa con l'atto di sindacato ispettivo, dà conto di un prospetto riepilogativo delle spese della rappresentanza, con riguardo agli oneri di missione dei delegati, relativo all'anno 2012 e ripartito per Forza armata. In particolare, le spese dell'Esercito sono state di 322.000 euro per il COCER, 324.000 per il COIR e 147.653 per le rappresentanze COBAR. Le spese sostenute dalla Marina consistono invece in 196.500 euro per il COCER, 76.305 per il COIR e 11.500 per il Cobar.

            Per quanto concerne l'Aeronautica militare, le spese assommano a  92.657euro per il COCER, 76.305 per il COIR e 67.438 per i COBAR, mentre per l'Arma dei carabinieri le stesse somme ammontano, rispettivamente, a 399.786 euro (COCER), 502.513 (COIR) e 1.785.163 (COBAR). Da ultimo, le spese sostenute per la Guardia di finanza ammontano a 245.910 euro per il COCER, 20.501 per il COIR e 163.406 per i COBAR.

            La spesa complessiva risulta pertanto essere pari ad euro 4.397.822.

     Replica il senatore MARTON (M5S), osservando che la legittimità del trattamento in questione andrebbe valutata anche tenendo conto della sentenza n. 499/1999 della Corte costituzionale nonché di quanto disposto dall'articolo 4, comma 98, della legge n. 183 del 2011 e dichiarandosi, pertanto, parzialmente soddisfatto delle delucidazioni ricevute.

 


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