DIFFERENTI RAPPRESENTANZE DEL PERSONALE PER DIFFERENTI AMMINISTRAZIONI MILITARI: IL CASO DEL PORTOGALLO - di Simone Sansoni

martedì 12 maggio 2015

Abbiamo già avuto modo di illustrare, su questo sito[1], il percorso politico che ha portato i militari spagnoli a vedersi riconoscere la libertà di costituire associazioni professionali, per la tutela dei loro diritti individuali e collettivi.

Pur partendo da una situazione simile ai colleghi italiani[2], dopo anni di aspre battaglie civili e politiche, prima i militari della Guardia Civil (nel 2007[3]), indi quelli delle Forze Armate (nel 2011[4]), hanno, infatti, ottenuto strumenti rappresentativi autonomi ed esterni alle rispettive Amministrazioni.

In relazione all’annoso dibattito circa le nuove e moderne forme di rappresentanza dei militari da introdurre anche in Italia, rianimato dalle note sentenze della Corte di Strasburgo, ci pare utile volgere uno sguardo anche all’altro Paese iberico, il Portogallo, il quale aveva già anticipato di qualche anno il modello poi introdotto dai cugini spagnoli e che, a quanto pare, sembrerebbe essere ripreso anche dal governo francese per adempiere le sentenze europee.

Fino alla fine degli anni ‘80, la situazione portoghese era analoga a quella dell’Italia, ove tuttora vige per l’appunto un divieto assoluto di costituire organismi rappresentativi dei militari esterni alle Amministrazioni, quali sindacati o associazioni professionali. La persistente azione politica dei militari portoghesi[5] ha però indotto i loro politici ad un progressivo adeguamento della normativa.

Ai fini della presente trattazione[6], è utile ricordare che le Amministrazioni militari portoghesi, oltre alle tradizionali Forze Armate, sono costituite dalla Guardia Nazionale Repubblicana e dalla Polizia Marittima. Si tratta quindi di una situazione simile a quella degli altri Paesi latini europei, ove pure sono presenti forze di polizia ad ordinamento militare (Gendarmerie francese e rumena, Guardia civil spagnola, Carabinieri  e Guardia di finanza in Italia), seppur con delle significative differenze che non saranno però qui affrontate. E’ interessante comunque rilevare che in tali Paesi, ove esistono forze di polizia militari di matrice napoleonica, appare più arduo l'adeguamento dei diritti civili dei militari agli standard internazionali.

Tornando al Portogallo, nella legge[7] che disciplina la difesa nazionale e le Forze Armate, l'articolo 31 afferma che, per i loro membri, l'esercizio dei diritti di espressione, riunione, dimostrazione, associazione e petizione collettiva e il diritto di candidarsi alle elezioni, sono sottoposte alla disciplina di cui ai paragrafi da A a F dello stesso articolo.

L’articolo 31-D riguarda la libertà di associazione. Il paragrafo (1) dice che ciascun membro in servizio permanente delle forze armate che presta volontariamente servizio e coloro che sono impegnati sotto contratto, hanno diritto a formare qualsiasi tipo di associazione, compresi quelle professionali, fatta eccezione per le associazioni che possiedono carattere di partito politico o natura sindacale.

Il paragrafo (2) stabilisce che l'esercizio di tale diritto deve essere regolata da una legge specifica. Il diritto del personale militare di formare associazioni professionali è stato regolamentato dalla legge applicativa n. 3/2001 del 29 agosto 2001. L'articolo 1 stabilisce che "Il personale militare in servizio, siano essi membri permanenti delle forze armate impegnati sotto qualsiasi forma di accordo, o di coloro che sono impegnati sotto contratto, devono avere il diritto di costituire associazioni professionali per rappresentare istituzionalmente i loro membri per quanto riguarda l'assistenza legale, le questioni deontologiche o socio-professionali ".

Rispetto alle norme precorrenti, ciò costituiva un ampliamento del campo di applicazione delle attività delle associazioni professionali a cui il personale militare era già permesso di appartenere, dato che precedentemente era limitato a quelle di natura deontologica. Il paragrafo (2) dello stesso articolo dice che tali associazioni devono essere di portata nazionale e devono avere la loro sede legale in territorio portoghese.

Nonostante il fatto che la norma vieti al personale militare di svolgere attività sindacale, la legge che disciplina il diritto di associazione professionale, introdotto dalla Legge organizzativo n. 3/2001 del 29 agosto 2001, dà vari diritti a quelle che sono legalmente costituite da personale militare. Questi comprendono in particolare il diritto: di essere rappresentate nei consigli consultivi, comitati di studio e gruppi di lavoro che si formano per analizzare le questioni che sono di grande interesse per l'istituzione, nel campo delle loro specifiche responsabilità; di essere consultate su questioni per quanto riguarda lo status professionale, remunerativo e sociale dei loro membri; di tenere riunioni nel quadro degli obiettivi dell’associazione; di esprimere pareri su questioni che sono esplicitamente inclusi negli obiettivi stabiliti nel loro statuto; di far parte e stabilire contatti con simili associazioni internazionali, federazioni e organizzazioni. Le restrizioni all'esercizio di alcuni diritti da parte del personale militare provengono espressamente dalla Costituzione portoghese[8].

Il quadro normativo che disciplina invece la Guardia Nazionale Repubblicana (GNR)[9], si fonda sulla Legge n. 39/2004 del 18 agosto 2004, che stabilisce i principi alla base del diritto per il personale militare della GNR di formare associazioni di categoria, e le restrizioni previste dalla Costituzione, nonché nel decreto esecutivo n. 233/2008 del 2 dicembre 2008, che attua la legge n. 39/2004.

Infatti, la legge 39/2004 non prevede il diritto di formare, appartenere o operare nelle organizzazioni sindacali, in quanto i membri della GNR sono personale militare. La  base legale per questa preclusione si trova nei seguenti atti legislativi:

  • La legge che disciplina i principi generali applicabili al personale militare (Legge n. 11/89 del 1° giugno 1989), che impone lo status militare e la sua particolarità al personale GNR (articolo 16). Ciò a sua volta significa che quest'ultimo è tenuto a rispettare la legge di difesa nazionale (articolo 7);
  • L'articolo 27 (3) della legge che disciplina la difesa nazionale e le Forze Armate (Legge Organica n ° 1-B / 2009 del 7 luglio 2009) che recita: "Le norme costituzionali in materia di diritti dei lavoratori non sono applicabili al personale militare quando l'esercizio di tali diritti presuppone il godimento dei  diritti fondamentali di cui agli articoli seguenti, nella misura in cui essi sono limitati da loro, vale a dire la libertà di formare, appartenere e operare in sindacati, il diritto di creare e appartenere ai comitati dei lavoratori e il diritto di sciopero".

Detto questo, la GNR è però soggetta per l’appunto al quadro giuridico previsto dalla Legge n. 39/2004 del 18 agosto 2004, che, come abbiamo già detto, stabilisce i principi e le basi generali che disciplinano l'esercizio, da parte personale GNR, del diritto di formare, appartenere e operare in associazioni professionali. Tale legge specifica le restrizioni imposte in conformità con la Costituzione, ed è a sua volta regolata dalla Legge esecutiva n. 233/2008 di 2 Dicembre 2008, che sviluppa anche queste restrizioni in modo più dettagliato.

Una delle principali limitazioni è il divietato per le associazioni del personale GNR di avere natura di partito politico o sindacale (articoli 1 [2] e 6d della legge n. 39/2004 del 18 agosto 2004). Tuttavia, nell'ambito dell’attività per rappresentare i loro iscritti e difendere la loro condizione, gli interessi professionali e deontologici, tali associazioni possiedono una notevole gamma di diritti. Questi includono il diritto di essere rappresentati nei consigli consultivi, comitati di studio e gruppi di lavoro, il diritto di essere consultate dagli organi direttivi della GNR, il diritto di fare proposte e dare pareri formali, il diritto di riunione nei locali GNR, il diritto di promuovere manifestazioni  pubbliche e pubblicazioni, il diritto di accedere a documenti ed il diritto di stabilire relazioni con associazioni, federazioni e organizzazioni simili internazionali. Nel 2012 esistevano quattro associazioni professionali del personale appartenente alla Guardia Nazionale Repubblica.

La forza di Polizia Marittima (PM)[10] portoghese è incorporato nel sistema di Autorità Marittima (SAM). Essa appartiene alla parte operativa dell’Autorità nazionale marittima (AMN), ed è una forza di polizia militare composta da personale sia della Marina Militare portoghese che agenti militarizzati.

È importante sottolineare l’approvazione della legge n. 9/2008 del 17 febbraio 2008 che regola l'esercizio del diritto di associazione per il personale della PM, come richiesto dalla legge n. 53/98 del 18 agosto 1998. Tale legge ha rappresentato la soluzione di una controversia che durava da tempo. Questo processo alla fine è culminato nel riconoscimento esplicito della legittimità del diritto di associarsi per difendere i diritti legali collettivi e gli interessi dei membri dell'associazione, e di difendere collettivamente i loro diritti individuali e gli interessi legali, come stabiliti dalla legge.

Nel loro insieme, la definizione in base alla legge esecutiva n. 295/2007 del 22 agosto 2007 dello status e del ruolo dei dirigenti delle associazioni professionali dei militari che appartengono alle forze armate, e la regolamentazione dalla legge n. 9/2008 del 19 febbraio 2008 del diritto di associazione della polizia marittima, hanno infine completato le norme giuridiche che disciplinano il quadro per l'esercizio delle otto associazioni professionali da parte delle forze militari e militarizzate portoghesi.

Dal quadro normativo sopra delineato appare chiaro come i legislatori di Lisbona, ed in analogia anche quelli di Madrid, hanno voluto disegnare per i diversi Corpi armati militari portoghesi (FFAA, GNR e PM) differenti discipline legislative relative ai sistemi di rappresentanza del loro personale militare, nello specifico tramite l’esercizio del diritto di associazione professionale.

Rispetto ad una disciplina generale comune a tutti i militari portoghesi, sono state quindi emanate diverse leggi speciali, che calibrano l’esercizio dei diritti in maniera differente, sulla base delle diverse peculiarità di ciascuna organizzazione militare.

Sarebbe opportuno che tale metodo di legislazione venisse applicato anche in Italia, ove sussiste per l’appunto un analogo quadro variegato di diverse Amministrazioni militari, tanto più se si considera la particolarità della situazione nella quale esiste un corpo di polizia militare, la Guardia di finanza, che sostanzialmente non ha alcuna funzione collegabile al comparto Difesa e la cui militarità non ha nessuna concreta motivazione o finalità[11] pubblica.

 

Simone Sansoni

Segretario nazionale FICIESSE

 


[2] L’art. 28 della Costituzione spagnola prevede espressamente che la legge possa limitare o stabilire eccezioni all’esercizio del diritto di associazione sindacale per le Forze o Corpi Armati sottoposti a disciplina militare. Prima del 2007 era pertanto previsto il divieto di associarsi in sindacati o associazioni professionali e, di contro, l’istituzione dei Consigli consultivi del personale militare.

[5] La “rivoluzione dei garofani” del 1974, che rovesciò in maniera incruenta il regime dittatoriale portoghese, ebbe quale assoluto protagonista il movimento dei militari progressisti.

[6] Le informazioni sono tratte principalmente dal 5 ° e dal 9° rapporto nazionale sull'attuazione della Carta sociale europea riveduta, presentati dal Portogallo rispettivamente nel marzo 2010 e maggio 2014.

[7] Legge n. 29/82 dell’11 dicembre 1982, come emendata dalle leggi n. 41/83 del 21 dicembre 1983, n. 113/91, del 29 agosto 1991, 111/91 del 29 agosto 1991, e 18/95 del 13 luglio 1995, dalle leggi applicative n. 3/99 del 18 settembre 1999, 4/2001 del 30 agosto 2001, e 2/2007 del 16 aprile 2007.

[8] L'articolo 270 della CRP al riguardo recita: "Nella misura strettamente richiesta dalle esigenze specifiche delle rispettive funzioni, la legge può stabilire restrizioni all'esercizio dei diritti di espressione, riunione, dimostrazione, di associazione e di petizione collettiva da parte di personale militare a tempo pieno e degli agenti militarizzati in servizio attivo e agenti dei servizi di sicurezza e delle forze di sicurezza, e sulla loro capacità legale di candidarsi alle elezioni. Nel caso delle forze di sicurezza, anche se si riconosce il loro diritto di costituire sindacati, la legge può precludere il diritto di sciopero".

[9] La Guardia Nazionale Repubblicana  (GNR) è la forza di polizia portoghese, costituita da militari,  che opera in particolare nelle aree rurali. Nelle aree urbane la competenza è essenzialmente della Polícia de Segurança Pública (PSP). Per l'analogia delle funzioni assegnate, la GNR portoghese corrisponde ai Carabinieri italiani e alla Gendarmeria nazionale francese. La GNR dipende per i suoi compiti di polizia e per le operazioni in tempo di pace, dal Ministero degli interni e per i suoi compiti militari dal Ministero della difesa. Nel 1993 la GNR assorbì la Guarda Fiscal che era stata creata come corpo indipendente nel secolo XIX e che divenne, nella GNR, la Brigada Fiscal (dal 2007 scissa in  “Unità d'azione fiscale”  e “Unità di controllo costiero”).

[10] La Polizia Marittima portoghese comprende circa 500 agenti che svolgono vigilanza portuale. Come servizio navale, è responsabile nei confronti del Ministero della Difesa. Può essere assimilabile al Corpo delle capitanerie di porto in italia.


Tua email:   Invia a: