PREMIO ANTIEVASIONE 2007 E AGGIUDICAZIONE DELLA GARA ALLA CDC: PROBABILMENTE INEVITABILE PREFERIRE IL CRITERIO DELLA DIFFUSIONE TERRITORIALE RISPETTO A QUELLO DELLA CONVENIENZA ECONOMICA (di Simone Sansoni)
In settembre la CDC Spa si è aggiudicata la gara europea indetta dal Fondo di Assistenza per i Finanzieri (FAF) per la fornitura di beni e prodotti informatici (personal computer e relativi accessori) a favore di tutti i militari del Corpo della Guardia di Finanza in servizio al 31 dicembre 2008, per una somma complessiva di 20 milioni di euro.
Si tratta, come molti lettori del sito www.ficiesse.it ben sanno, dell'approdo finale dell'ormai nota questione del riconoscimento ai Finanzieri di quota parte dei proventi del cd. Premio antievasione del 2007, valido da oltre 10 anni ai dipendenti delle Agenzie fiscali (per il 2009 si tratta di 194 milioni) sotto forma di incentivi monetari percepiti direttamente dagli interessati.
In questa sede non interessa disquisire sui motivi per i quali, dopo un incessante impegno specifico da parte della Rappresentanza Militare della GdF, stavolta in una inedita sinergia con i vertici del Corpo, si sia giunto al riconoscimento sotto forma di un benefit da parte del FAF (anche solo per un 10% del totale), invece che ad una elargizione diretta nelle tasche degli interessati.
Mi preme solo ricordare brevemente che, in buona sostanza, la natura militare ed ibrida del Corpo, che lo colloca in diversi comparti e settori della P.A., oltre a non consentire al personale un'adeguata rappresentanza sindacale e la conseguente contrattazione, ha reso “politicamente” impraticabile la strada dell'emolumento diretto; per rinfrescarsi la memoria si vedano i documenti elencati al termine della presente esposizione ed in particolare l’articolo di Gianluca Taccalozzi del 06 luglio 2008.
Tornando alla ormai prossima (?) conclusione della vicenda, per quanto riguarda il premio del 2007, sono stati sollevati alcuni dubbi da parte del personale in relazione all'esito della gara sotto l'aspetto della convenienza per il personale.
In particolare le maggiori critiche vengono indirizzate alla tipologia di beni che saranno forniti ed al prezzo di vendita (ricordo che il FAF contribuirà  fino a 315€ a persona e che eventuali sovrapprezzi dovranno essere integrati dagli interessati).
Spinto dalla curiosità  , in questi giorni mi sono andato a rileggere il bando europeo emanato dal FAF, il tutto obbligatoriamente pubblicizzato sulla Gazzetta Ufficiale oltre che sul sito intranet del Corpo alla voce “Bandi e Avvisi di Gara”.
Innanzitutto va ricordato che la gara europea (necessaria per il valore da aggiudicare) ebbe inizio nel dicembre 2009 con la pubblicazione nella G.U.C.E. dell'invito a partecipare alla procedura ristretta per quelle imprese, o raggruppamenti di imprese, che avessero determinati requisiti tra i quali i principali erano:
- disponibilità  di una struttura di vendita/distribuzione aperta al pubblico capillare sull’intero territorio nazionale.
Una volta giunte le adesioni alla procedura ristretta da parte delle imprese dotate dei suddetti requisiti (sette) il FAF ha provveduto ad emanare il vero e proprio bando di gara, scadente il 30 luglio 2010, con l'indicazione nel dettaglio del contratto di fornitura e dei criteri di aggiudicazione.
Molto sinteticamente l'aggiudicazione è avvenuta sulla base di un punteggio attribuito su tre criteri:
- la diffusione dei punti vendita sul territorio nazionale (max 40 punti);
- la presenza nel listino di note marche del settore informatico (max 20 punti);
- il riconoscimento di uno sconto rispetto i prezzi praticati al pubblico (max 40 punti).
La CDC, vincitrice della gara per la quale hanno presentato offerte valide solo due operatori, stipulerà  quindi una convenzione col FAF che fornirà  all'impresa l'elenco dei militari che hanno diritto all'acquisto.
Gli interessati potranno acquistare tutti i prodotti ed i servizi offerti in convenzione (sostanzialmente pc anche portatili ed accessori) presso i punto vendita elencati nell'offerta d'appalto; i negozi applicheranno gli sconti dichiarati sui prezzi praticati al pubblico, quest'ultimi fissati in sede di sottoscrizione della convenzione.
A proposito dei prezzi, la ditta vincitrice dovrà  fornire, subito dopo la sottoscrizione del contratto col FAF, l’elenco dei prodotti con i relativi prezzi di vendita al pubblico scontati; la ditta potrà  anche vendere al militare altro materiale informatico, anche non collegabile a computer, ma con le medesime percentuali di sconto previste per gli accessori.
Il negozio emetterà  fattura al FAF fino ad € 315,00 mentre per l'eventuale importo eccedente il documento fiscale sarà  emesso all’acquirente il quale sottoscriverà  una ricevuta di presa in consegna del bene; tali cessioni saranno tracciabili con un sistema informatico in modo che il FAF ne abbia contezza.
Mi si permetta alcune considerazioni finali sulla procedura adottata e sul suo esito: è stato fatto tutto bene? O si poteva fare meglio?
Sinceramente non mi sento di dare un giudizio netto. I criteri adottati per l'aggiudicazione mi paiono propensi a favorire l'obiettivo di raggiungere efficacemente la maggior platea possibile di fruitori (tramite la capillarità  della rete di vendita e l'ampiezza dell'offerta) rispetto magari alla convenienza economica (i prezzi di vendita vengono fissati solo dopo l'aggiudicazione).
D'altra parte se fosse prevalsa la valutazione inversa penso che sarebbe stato ben difficile giudicare sulla base della convenienza economica se non restringendo l'offerta di beni a pochi prodotti comparabili tra loro.
Si consideri che è stata la prima applicazione di una elargizione che fino a pochi anni fa non era prevista e che da quest'anno è divenuta invece annuale e stabile, anche se ridotto al 5% del totale (vgs manovra finanziaria 2010).
Probabilmente l'acquisto di beni mal si presta ad accontentare tutte le esigenze ed un utilizzo pronto ed efficiente delle somme; personalmente penso che la stabilizzazione della previsione normativa consentirebbe un più efficiente impiego nell'acquisto di servizi alla persona piuttosto che beni materiali.
La prima volta può quindi essere vista come un'occasione per sperimentare e conoscere eventuali criticità  e poter migliorare le procedure che saranno adottate in futuro dal FAF.
Infine, mi si consenta di ricordare che tali somme provengono dal recupero dell'evasione fiscale e non dalle tasche dei Finanzieri e che la loro gestione è affidata a persone scelte dalle Autorità  di vertice del Corpo e non dal personale, nà © direttamente nà © indirettamente tramite gli organi di rappresentanza; pertanto eventuali critiche non andrebbero indirizzate a coloro che si sono prodigati, esponendosi in prima persona, per ottenere un benefit prima non previsto, bensì a coloro che materialmente hanno gestito l'affaire.
Ma d'altra parte la Rappresentanza è l'anello debole del sistema militare e giustamente i delegati vengono chiamati a rispondere del loro operato da parte degli elettori; molto meno imbarazzante la situazione di chi non deve rispondere al personale, essendo nominato dall'alto e non dal basso.
SIMONE SANSONI
Delegato Cobar Gdf Piemonte
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